Raksha e Stefania: quando per trovarsi è necessario perdersi

Una mix husky trovata abbandonata in Albania in un vecchio magazzino fatiscente con i suoi due cuccioli, denutrita e ammalata, cambia la percezione del rapporto con il proprio cane di Stefania, la mamma di Raksha. Un’adozione inizialmente perfetta a cui segue inaspettatamente una fase difficile, con Raksha che inizia a diventare aggressiva con gli estranei. Poi accade un evento imprevisto che cambia tutto. “Abbiamo dovuto perderci per trovarci”, racconta Stefania. Ecco la sua storia.

“Ho scelta Raksha incappando in un suo video su Facebook, in cui tossiva affannosamente, magra, triste, abbandonata in un magazzino sporco con i suoi cuccioli e le punte delle orecchie tagliate. E’ stato amore a prima vista. Il suo sguardo ha incrociato il mio ed ho capito che era lei. E così, a inizio 2019, abbiamo cominciato la nostra vita insieme. Tutto bene, per il primo mese. Poi, improvvisamente, inspiegabilmente, Raksha è cambiata. E’ diventata aggressiva, imprevedibile, scostante. Non con noi, sia chiaro. Ma ogni passeggiata era un’incognita. Se un giorno Tizio si avvicinava e la accarezzava non succedeva niente, il giorno dopo la stessa persona faceva esattamente la stessa cosa e lei partiva con lo snap.

Ho preso al volo un’educatrice, ma col senno di poi non era quella giusta. Non capiva il mio cane, sembrava snocciolare le pagine di un manuale, e mi dava consigli di addestramento che probabilmente vanno bene per un cucciolo, ma non per un cane adulto, che viene da anni di strada. 

Così ho perso tempo, per parecchi mesi. E le cose non cambiavano. Ma io non mi volevo arrendere. 

Vedendo la pubblicità di un corso per i padroni di cani mordaci organizzato dal Comune, mi sono iscritta. Il mio cane non era mordace, ma io avevo una gran paura che lo diventasse. Cinque o sei incontri che mi hanno aperto un mondo. Io credo che questo corso dovrebbero farlo tutti, specialmente chi come me è al primo cane, perché cercare di mettersi nei loro panni anziché costringere loro a mettersi nei tuoi è il primo passo verso un legame migliore. 

E cosi mi sono applicata, e le cose hanno cominciato ad andare un po’ meglio, ma poi….il lockdown, spazi contenuti, le nostre passeggiate ridotte al minimo, io non so quale fosse la causa ma di nuovo lei era aggressiva, sclerotica, incontrollabile, ed ogni passeggiata, seppur breve, un incubo. Mi sentivo frustrata, delusa, impotente. Ce la avevo messa davvero tutta, ma niente sembrava funzionare. Forse lei non era adatta a me. Forse io non ero adatta a lei. Forse essendo al primo cane, avrei dovuto scegliere un cane più semplice, tipo un labrador.

Nel frattempo era entrata nella nostra vita un’altra educatrice, che si è innamorata di Raksha al primo colpo, e che piano piano mi ha fatto capire che i cani vanno amati, come le persone, per quello che sono, e non per quello che tu vorresti che fossero. Mi ha fatto conoscere la fierezza e la sicurezza del mio cane. Le ha dato subito fiducia, rispetto, e mi ha accompagnato con delicatezza, in un percorso di conoscenza ed accettazione. Mi ha fatto capire che il comportamento di Raksha dipendeva dalla sua “indipendenza”: abituata a cavarsela da sola, faceva fatica a pensare che io potessi difenderla. Questo suo attaccare gli altri dipendeva dalla sua volontà di difendere se stessa e me. Quindi…bisognava farle capire che ci avrei pensato io a lei, che lei d’ora in avanti non aveva più bisogno di pensare a niente.

E così siamo arrivati alla estate del 2020, facendo notevoli progressi. Poi è successa una cosa terribile, una cosa che mi ha cambiato, che ci ha cambiate. Raksha si è persa, mentre ero in vacanza. Era affidata proprio alla sua educatrice, è scappata, in una zona a lei sconosciuta. Io mi sono scapicollata a Bologna, e per 4 lunghi giorni l’ho cercata assieme ad amici, conoscenti e volontari…Io non trovo le parole per descrivere il mio stato in quelle lunghe giornate e nottate di ricerca. Stavo bene solo se facevo qualcosa per trovarla, appena mi fermavo mi sembrava di impazzire.

Poi finalmente è arrivata una segnalazione, e sono stata proprio io ad arrivare per prima sul posto. Camminava per strada, con lo stesso sguardo che aveva nel video postato mesi prima sulla pagina FB di Cuore Husky Rescue. Uno sguardo triste, perso, rassegnato, stanco.

Io la vedo a lato strada, me ne frego del traffico, inchiodo, scendo, apro il portellone posteriore e la chiamo. Lei si ferma, si gira, mi vede, sgrana gli occhi e corre verso di me, sale in macchina e piange, mi bacia e piange, e piango pure io.

Ebbene, da quel momento le cose sono cambiate, in meglio. Per assurdo, una tragedia, finita bene, ci ha unito indissolubilmente. Io credo che avendola ritrovata io, lei abbia capito che si, davvero potevo occuparmi io di tutto, davvero lei avrebbe potuto affidarsi a me, e non pensare più a niente. 

Abbiamo dovuto perderci per trovarci.

Ora il nostro legame è forte, indissolubile. Lei non ha perso la sua natura, capita ancora che a volte sia un po’ aggressiva, ma io ho imparato a riconoscere i segnali, quasi sempre, e ad anticiparla. Ho imparato a difenderla da quello che le crea ansia. Ho imparato a guardarla per cercare di capire di cosa ha bisogno, così come lei guarda me, per cercare di capire cosa voglio”.

Stefania Aceto, mamma di Raksha

Raksha
Cuore Husky Rescue
Italian rescue group specialized in saving and finding adoption to Northern breed dogs.

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